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Month: Aprile 2019

by Rita Vinci Rita Vinci Nessun commento

Pensioni quota 100: l’importo medio mensile è di 1.865 euro

Dal 1 aprile si è aperta la prima finestra per chi vuole andare in pensione con Quota 100. In merito alla misura di pensione anticipata voluta fortemente dalla Lega, il presidente dell’Inps Tridico riferisce che sono arrivate oltre 117.000 domande, in prevalenza di persone di età tra i 63 e i 65 anni, dipendenti privati.

Ma la misura di pensione anticipata ha avuto successo anche tra i dipendenti della Pubblica amministrazione: finora sono state inoltrate 40mila domande dai lavoratori statali, la metà delle quali provenienti dai docenti e dal personale della scuola.

Delle domande di pensione a quota 100, 55mila sono di aspiranti pensionati con decorrenza nel corso di questo mese di aprile. Quasi tutte sono state lavorate (51mila) e 10mila sono state respinte per mancanza dei requisiti richiesti.

Circa 35 mila pensioni sono in pagamento, le altre lo saranno a maggio. L‘importo medio mensile di una pensione quota 100 è di 1.865 euro, riferisce sempre Tridico.

A proposito dei ritardi nelle liquidazioni delle pensioni ordinarie, il presidente dell’Inps nega e risponde coi dati alla mano: “Non è vero: nel primo trimestre 2018 sono state definite il 68% delle domande di pensione, nello stesso periodo del 2019, senza considerare quota 100, tale percentuale è salita al 72%. C’è da essere contenti dell’efficienza dell’istituto, soprattutto considerando che c’è stata una riduzione del personale di oltre mille unità. L’Inps sta rispondendo in modo eccellente al carico di lavoro eccezionale. La legge ha autorizzato 1.004 assunzioni, ma bisogna anche stabilizzare e aumentare i medici nell’istituto”.

Fonte: https://quifinanza.it/pensioni/pensioni-quota-100-limporto-medio-mensile-e-di-1-865-euro/269393/

by Rita Vinci Rita Vinci Nessun commento

Reddito di cittadinanza, al via la fase due: partono i controlli, a rischio uno su tre

Nei prossimi giorni l’Inps inizierà il vaglio delle domande presentate ai Caf: ecco quali sono quelle a rischio stop

Al via la fase due del reddito di cittadinanza: l’Inps inizia il vaglio delle richieste depositate o prenotate ai Caf, attorno alle 600 mila. I centri di assistenza fiscale le hanno trasmesse lunedì scorso, dopo aver sottoposto i richiedenti a un’analisi preliminare dei requisiti, perciò a meno di sorprese non dovrebbero incontrare ostacoli lungo la strada.

Sono invece a rischio stop quelle inoltrate tramite gli uffici postali o il canale online, per le quali non è prevista una scrematura alla fonte: in tutto sono 253 mila (di cui 30.521 sono state trasmesse via web) e sono tutte da verificare, attraverso l’incrocio delle banche dati pubbliche coinvolte.

COSA SUCCEDE ORA – La prima erogazione del bonus è prevista entro la fine di aprile. Le domande presentate nell’ultima settimana di marzo rischiano di finire in lista d’attesa e di non ottenere il saldo ad aprile come sperato: i ritardatari dell’ultimo minuto riceveranno la card (e il bonus) a maggio, sempre a patto che risultino idonei. In una circolare datata 20 marzo, l’Inps ha precisato infatti che gli intermediari hanno dieci giorni di tempo per inviare all’istituto i moduli compilati dai cittadini e che le verifiche sull’idoneità al sussidio saranno completate entro la fine del mese successivo alla trasmissione della domanda.

TEMPO DI BILANCI – Con oltre 68mila domande, l’area Metropolitana di Napoli è quella che ha fatto registrare il maggior numero di richieste. Nella sola Campania le domande sono state più di 120mila. A Roma, dove la misura interesserebbe una platea potenziale di 54 mila persone secondo una stima della Regione, da un’elaborazione statistica della Consulta dei Caf è emerso che finora a fare da traino sono state soprattutto le donne (con il 58 per cento delle domande). Il bonus stenta a decollare in alcune aree del Paese: anche in Puglia, dove le domande presentate a Poste Italiane sono state poco più di 12mila o in Veneto, dove si è fatto avanti solo un quinto dei potenziali beneficiari.

LE DONNE SONO PIU’ DEGLI UOMINI – Sempre la nota della Consulta dei Caf riporta una indagine effettuata su un campione di 10 città secondo la quale le domande presentate dai maschi sono state il 47% del totale mentre quelle delle donne il 53%. Ai Caf si sono rivolti poi l’8% di under 30, il 75% di cittadini tra i 30 e i 67 anni ed il 17% di potenziali pensionati. Confermata la platea dei richiedenti a maggioranza italiana, il 91% , contro il 9% degli stranieri.

Fonte: https://quifinanza.it/lavoro/reddito-di-cittadinanza-al-via-la-fase-due-partono-i-controlli-a-rischio-uno-su-tre/266190/

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